lunedì 23 marzo 2020

La storia del gioco dalla letteratura, allo sport...all'ingegneria - Step #02

Fare filosofia significa cercare il vero. Come potrebbe essere altrimenti, dal momento che questa ricerca della verità (e quindi, della conoscenza) ci viene suggerita dal significato stesso della parola? Filosofia, infatti, deriva dal greco “philos” amore, e “sophia”, conoscenza. 

Quindi, prima di cominciare, è essenziale capire l’importanza del significato delle parole, di ogni definizione e sfaccettatura che un termine può assumere, partendo proprio dall’etimologia dello stesso. La radice etimologica delle parole, infatti, ci rivela molto della loro essenza e della loro storia, conservata o dimenticata.
Per questo motivo, perché non approfondire le origini della parola da cui prende spunto questo blog, nonché questo percorso?

Gioco deriva dal latino "iocus", in origine “gioco di parole”, “scherzo”, facezia arguta o volgare, che al plurale indica spesso i giochi amorosi, il corteggiamento disimpegnato, i componimenti letterari a sfondo erotico. Possiamo ricordare anche un altro termine latino che ha lo stesso significato: ludus, usato soprattutto per indicare il gioco d’azione, e ludi sono, infatti, i giochi pubblici nel Campo Marzio, gli spettacoli dei gladiatori, gli agoni sportivi. 

mosaico di epoca romana che illustra le competizioni
Il gioco per gli antichi è prevalentemente strumento per lo sviluppo del corpo, ma anche importante mezzo di propaganda politica: "panem et circenses" per accontentare la plebe. D’altra parte, la stretta connessione tra mente e corpo permetteva di percepire il gioco anche come allenamento mentale, strumento per fortificare lo spirito e mezzo per acquisire più sviluppate capacità logiche e mnemoniche, come nel caso dei giochi matematici, degli enigmi e dei paradossi.

È così che il significato della parola si è evoluto in senso moderno.

Si può quindi pensare che il termine "gioco" nasca legato indissolubilmente all'attività sportiva: ne è una testimonianza ancora oggi la sua traduzione singalese: la parola ක්රීඩාව (krīḍāva) significa infatti non solo gioco, ma anche sport.

Tratto da "Dell'arte militare"
di Publio V. Renato

Viste le origini di questo termine, non sorprende quindi che è possibile rintracciare le prime orme di questo vocabolo proprio nella letteratura latina: è interessante, per esempio, la testimonianza nello scritto “Dell’arte militare”, di Publio Vegenzio Renato, funzionario e scrittore di epoca tardoromana (come si può vedere nella figura a sinistra).

Procedendo con gli anni, questa parola compare sempre con maggiore frequenza, eccone alcuni esempi dall’età rinascimentale ad oggi:

P. Della Valle (sec. XVI-XVII), 1-10: 
Facendo intanto suonare e cantar di continuo, ...prende co’ sopradetti essercizii quella ricreazione che i nostri prencipi, quando sono disoccupati, sogliono prendere o con giuoco o con conversazione d’altra sorte. 

Pallavicino (sec. XVII), 7-219: Sente noia il fanciullo in lasciar il
giuoco per dar opera alla lezione prescrittagli dal maestro

B. Croce, III-9-6: Il giuoco in senso empirico è il «variar fatica» ; sicché ogni fatica può diventar giuoco (risolvere un problema di matematica può esser giuoco, e giuoco spaccare la legna, secondo i casi), e ogni giuoco è una fatica, ossia un lavoro, per vano che si pensi. In senso esatto e filosofico, poiché la vita dello spirito è un continuo variar fatica, tutta la vita è giuoco (libero giuoco di forze); e perciò definire l’arte come giuoco è dir nulla. 

Montale, 1-95:
Ah il giuoco dei cannibali nel canneto, / i mustacchi di palma, la raccolta / deliziosa dei bossoli sparati! / Volava la bella età come i barchetti sul filo / del mare a vele colme.

Anche i dialetti e le diverse parlate regionali della nostra nazione ci raccontano la storia della nostra lingua e, in effetti, indagando un po', ho notato come molte di queste sembrano conservare l'essenza latina della parola gioco. A proposito di ciò, ho pensato di riportare la "traduzione" del termine nei dialetti di diversi luoghi di Italia:
  • "ioco", è il corrispondente di "gioco" nel dialetto del mio paese, in Basilicata: da notare quanto questo vocabolo somiglia al latino iocus;
  • "zögu", in Liguria;
  • "sciùg" in Puglia (per essere più precisi, ad Andria);
  • "gioeugh" in Lombardia (Milano)
  • "gieu" in Piemonte;
  • "zògo" in Veneto;
  • "jocu" in Sicilia.
Queste testimonianze dimostrano anche come la parola latina "iocus" si sia evoluta in maniera differente nelle diverse regioni italiane: alcune espressioni dialettali, infatti, sono rimaste molto simili al corrispondente in latino, altre invece, somigliano al termine attuale.

Riferimenti e fonti
  • il Grande Dizionario della lingua italiana, la cui versione online è disponibile a questo indirizzo: http://www.gdli.it/
  • Nella ricerca dei termini dialettali, le vere fonti sono state la mia famiglia, nonchè le mie compagne di corso e le mie coinquiline che, provenendo da varie parti d'Italia, hanno potuto aiutarmi in questa ricerca.


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