"giòco (letter. giuòco) s. m. [lat. iŏcus «scherzo, burla», poi «gioco»] (pl. -chi). Qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti senza altri fini immediati che la ricreazione e lo svago, sviluppando ed esercitando nello stesso tempo capacità fisiche, manuali e intellettive."
Come riportano le prime righe del Vocabolario Treccani, e del Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana (in foto), la parola "gioco" deriva dal latino "iocus", che significa scherzo, burla.
Il gioco è un'attività a cui tutti gli uomini, indistintamente, si dedicano, esercitando capacità manuali e intellettive: si può trattare di un'attività ricreativa o lavorativa, più o meno seria.
Ma questo termine ha davvero molteplici significati: giochi all'aperto, enigmistici, matematici, di prestigio, di parole, di ruolo...
Questa parola, nell'ambito del quotidiano, viene utilizzata frequentemente, in differenti situazioni, e si può ritrovare in varie espressioni e modi di dire: "fare buon viso a cattivo gioco", "essere il gioco di...", "mettersi in gioco", "prendersi gioco di...".
Il gioco è spasso, intrattenimento, festeggiamento, letizia e allegria. Ma può anche essere gioco sporco, gioco del potere, gioco d'azzardo, gara e competizione.
Da questa parola così variegata comincia anche il mio gioco: questo percorso, in cui si fonderanno due ambiti che, a primo impatto, sembrano tanto diversi e che invece, sono sicura hanno tanto da condividere: la Filosofia e l'Ingegneria.
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