Tuttavia, il testo che a mio parere più rispecchia la dimensione giocosa della poesia, è "S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo", il sonetto più famoso di Cecco Angiolieri, poeta di età trecentesca, nonchè maggior rapprensentante del genere comico-realistico e del filone antistilnovistico. Questo testo più di tutti conserva la visione della poesia come gioco divertente e spassoso.
" S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo "
S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempesterei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, mandereil’en profondo;
s’i’ fosse papa, sare’ allor giocondo,
ché tutti cristïani imbrigherei;
s’i’ fosse ’mperator, sa’ che farei?
A tutti mozzarei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:
similemente farìa da mi’ madre.
S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
e vecchie e laide lasserei altrui.
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